Stefanina del Lino
LA PORTA APERTA

IO SONO LA PORTA
Gv 10,9
L’autrice ha scelto di raccontare la sua storia, partendo dalla sua vita stessa come prima prova delle apparizioni: un cammino disseminato di croci che, passo dopo passo, si è trasformato in una via verso la gioia.
Oggi desidera farsi testimone luminosa, portatrice di speranza, lasciando che il suo racconto non parli di lei soltanto, ma soprattutto di Dio.
Per questo ha firmato con uno pseudonimo. : Stefanina richiama la bambina che era, Stefania nel suo vero nome, quando tutto ha avuto inizio: un tempo fragile ma prezioso, in cui Gesù le trasmetteva una felicità che oggi vuole condividere. Del Lino, invece, è il richiamo alla Sacra Sindone, il segno centrale della sua testimonianza, la tela che custodisce il volto dello Sposo e che ha illuminato il senso del suo cammino.
La certezza che il “Professore” fosse davvero Cristo non nasce da un’idea, ma dai fatti. La sua vita ne porta l’impronta: dalla perdita della madre poco dopo la nascita, alle tante prove che l’hanno messa davanti alla durezza della solitudine, fino a scalare la montagna della fede.
In cima, l’attendeva l’incontro con la gioia di Cristo, che ha trasformato il dolore in luce.
In un tempo che sembra oscurato da violenze e smarrimenti, Stefanina crede che servano soprattutto coraggio, speranza e gioia: doni che Cristo ha posto nel cuore di chi lo cerca.
Il suo cammino non si fonda solo sull’esperienza, ma anche su una formazione solida: una laurea quinquennale in Teologia e una in Pedagogia.
Da anni è sposata e madre, e nel quotidiano porta la sua testimonianza lavorando nel campo della disabilità, realtà che conosce da vicino anche grazie alla propria famiglia.
